Nella quiete della Pianura Padana, nella frazione di Funo di Argelato, si trova un gioiello rinascimentale: il Palazzo del Vignola, costruito nel '500 su disegno del grande architetto Jacopo Barozzi, detto "Il Vignola".
Il Palazzo è stato nobile dimora patrizia sino alla metà del secolo XVI di proprietà dei conti Fava, famiglia estinta nel '600.
Caratteristica architettonica inusuale è la loggia passante, di enormi dimensioni con soffitto a volta, che raggiunge nel punto massimo l'altezza di undici metri. I saloni con soffitti a vela ricordano - si legge nel sito www.palazzodelvignola.com - le cattedrali medioevali. Gli affreschi del Carracci, di cui sono rimaste soltanto alcune testimonianze, sono una prova dell'importanza di questa dimora.
Oggi gli ambienti raffinati dell'antica dimora tornano a vivere grazie al recupero di un nome importante dello stile e del design italiano, la società Tonino Lamborghini.
Per quel che riguarda le origini del nome, una ricerca effettuata dal portale Orizzonti di Pianura rivela che la definizione di Palazzo della Morte (o Palazzo del Vignola) individua la proprietà nella Confraternita di Santa Maria della Morte. Si trattava di una "struttura ospedaliera e religiosa dedita alla cura e al soccorso degli ammalati e all’aiuto presso i condannati a morte con l’assunzione dei compiti riguardanti la sepoltura dei cadaveri, ottenuta grazie ad una probabile donazione di un privato".
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Palazzo del Vignola
Via Funo 41
40050 Argelato
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