Un museo che documenta la fonte economica più redditizia a Pieve, dall’Ottocento fino agli anni '60 del Novecento, ovvero la lavorazione della canapa. Questa attività coinvolgeva settori legati all’agricoltura, al commercio, all’artigianato e alle prime industrie locali. All'interno di Porta Asìa sono esposte le testimonianze vissute di tutto ciò che riguardava il trattamento di questa fibra naturale, dalle sementi al prodotto finito.
Rinnovato a gennaio 2013, il nuovo allestimento multimediale consente al visitatore di ripercorrere la storia della coltivazione della canapa e in particolare la realizzazione del cordame, fase di lavoro che impegnò maggiormente i pievesi.
In mostra tutto quello che riguardava il trattamento di questa fibra naturale, dalle sementi al prodotto finito: gli strumenti del mestiere, quelli del contadino che la canapa produceva, del gargiolaio che la raffinava, della filatrice che la trasformava in gomitoli di filo, della tessitrice che ne ricavava la tela. Sono oggetti rudimentali, logori perché a lungo impugnati da mani forti, abili, nodose, instancabili; guardandoli sembra di sentire ancora il calore umano e il sudore trasmesso in quegli umili manici, in quelle corde ordinate, sopra quei pettini appuntiti.
"Il lavoro legato alla canapa - si legge nella pagina dedicata al museo sul sito del Comune di Pieve - era un’arte paziente, fatta di fatica, abilità, perizia, dedizione, esperienza; la canapa era una ricchezza che permetteva alla stragrande maggioranza dei pievesi di vivere e far vivere la propria famiglia; questo elemento vitale spronava anche l’orgoglio locale mirante ad ottenere un prodotto di alta qualità e pregio. La canapa delle nostre zone era fra le più quotate, sia per il colore, sia per la robustezza della fibra".
Mappa
Museo della canapa
Via Luciano Campanini 18
40066 Pieve di Cento
Telefono: 051 890 4821
Interessi
- Arte e Cultura
Approfondimenti
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