Il mulino di Bentivoglio, la cui tradizione risale alla metà del 1300, fu edificato da Guido Lambertini sulle rive del canale Navile in località Ponte Poledrano. Al tempo l'arte molitoria era il cardine dell'attività economica della bassa pianura bolognese. Già nella seconda metà del Quattrocento infatti possedere mulini voleva dire avere cibo e ricchezza, tanto che il signore di Bologna, Giovanni II Bentivoglio, ne possedette ben 16.
La famiglia Pizzardi acquistò nel 1817 il vasto complesso di edifici e attività che via via era sorto tra i due rami del canale Navile, comprendente mulini, magazzini, granai, botteghe e l'immancabile osteria.
Dopo anni di prosperità ma anche di stagnazione, l'ultimo proprietario, il marchese Carlo Alberto, diede corpo a un programma di modernizzazione e di intenso legame con il territorio, dando vita a nuove attività tra cui uno stabilimento industriale per la filatura della canapa, un Ospedale, una fornace e, dopo il 1900, fece installare nuove macchine all'interno del mulino a cura della ditta Alessandro Calzoni.
Dato in locazione nel periodo tra il 1930 e il 1960, nei primi anni Settanta si arrivò alla chiusura definitiva del Mulino Pizzardi. Il complesso rimane un luogo simbolo di Bentivoglio e un patrimonio straordinario dell'archeologia industriale del territorio bolognese.
Il Mulino è oggetto di un recupero da parte del Comune di Bentivoglio e delll'Associazione Amici delle Vie d'acqua e dei sotterranei di Bologna. Il sito è attualmente chiuso al pubblico, tranne in caso di visite guidate straordinarie, a cura di Prospectiva. A questa pagina è possibile consultare il .
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Mulino di Bentivoglio
Via Marconi
40057 Bentivoglio
Interessi
- Arte e Cultura