La storia del grande soprano Alice Zeppilli si intreccia con quella di Pieve di Cento: pievese era il marito, Giuseppe Alberghini, primo violoncellista del Teatro Metropolitan di New York; a Pieve la coppia possedeva una bella villa in cui soggiornò per numerose estati.
Amata e osannata dal pubblico americano degli anni Dieci del Novecento, Alice Zeppilli fu un soprano dal grande fascino che si esibì nei maggiori Teatri degli Stati Uniti al fianco di giganti del melodramma come Enrico Caruso e Titta Ruffo.
Donna dalla bellezza non comune e artista dalle qualità sceniche universalmente apprezzate, pare che avesse anche buona tecnica vocale e buon gusto nell'interpretazione, doti non scontate per l'epoca.
La sua voce sempre fresca e la sua generosità sul palcoscenico la portarono il 13 dicembre del 1913 a esibirsi nel pomeriggio come Gilda del Rigoletto e alla sera come Margherita del Faust, in quello che dalla stampa di Chicago fu ribattezzato il "Zeppilli Day".
La figura e l'arte della Zeppilli non affascinarono solo i melomani dell'epoca, ma colpirono anche il poeta Gabriele D'Annunzio, che nelle sue molte lettere la definiva "il mio Cherubino". Il marito, Giuseppe Alberghini, sposato nel 1913, originario di Pieve di Cento, era primo violoncello al Metropolitan di New York e a Chicago. Nel 1915 la Zeppilli abbandonò gli States per seguire in Italia il marito chiamato alle armi.
Nella bella villa di Pieve Alice passò numerose estati durante la sua carriera, nonché gli ultimi anni della sua vita.
Il Teatro Comunale di Pieve di Cento, intitolato ad Alice Zeppilli, custodisce testimonianze fotografiche ed oggetti personali appartenuti alla grande soprano. Il Museo Civico, ubicato all'interno della Rocca, ospita testimonianze, oggetti e ritratti fotografici di Alice Zeppilli.
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