Il Consorzio dei Partecipanti di San Giovanni in Persiceto è costituito da una collettività di persone che, da molti secoli e secondo antichissime norme, procede alla divisione delle terre, con assegnazione e godimento novennale ai singoli Partecipanti. Divenuto un'Associazione Agraria con personalità giuridica nel 1994, è proprietario di estesi appezzamenti di terreno e di alcuni fabbricati.

I beni dell'attuale patrimonio del consorzio derivano da concessioni imperiali o ecclesiastiche all’antica comunità persicetana, costituita dai residenti di questi luoghi o qui immigrati appositamente che, attraverso l'istituto medievale dell'enfiteusi, ricevevano vasti appezzamenti di terreno paludoso, boschivo e prativo. Gli atti enfiteutici prevedevano la clausola ad meliorandum, cioè l’impegno di bonificare e portare a coltura le terre con obbligo di pagamento di un piccolo canone di affitto e l’incolato, cioè la residenza continua nel luogo, pena la perdita della concessione. Questo era uno dei mezzi più utilizzati per affrontare il vasto problema del dissodamento e della bonifica poiché lo sforzo del singolo sarebbe stato vano.

L'archivio - all'interno del palazzo che è anche sede legale del Consorzio - è frutto della suddivisione di documenti storici di due entità diversificate, una delle quali è la Partecipanza, creata dalla scissione fisica col Comune nel 1814. La documentazione conservata in questo archivio non è coincidente con la costituzione di questo Istituto, poiché all'atto della ripartizione dei documenti di pertinenza dei due Enti non si è adottato un chiaro e definito criterio di selezione. Si trovano infatti documenti di vario genere, quali antiche enfiteusi dell'abate di Nonantola e del vescovo di Bologna risalenti al 1470, in aggiunta ad importanti strumenti notarili dei secoli XVI-XVIII, mentre nell'archivio storico del Comune di San Giovanni in Persiceto sono confluiti documenti del XII e XII secolo e diverse antiche enfiteusi riguardanti il Consorzio dei Partecipanti.