Augusto Majani nasce a Budrio il 30 gennaio 1867 in una famiglia di produttori e rivenditori di paste alimentari. Dopo aver seguito studi di matematica, per i quali non mostra particolare predisposizione, nel 1883 si iscrive all'Accademia di Belle Arti di Bologna.
Majani è un artista sfaccettato: popolare illustratore della vita bolognese della Belle Époque è anche ottimo pittore divisionista, simbolista, di garibaldini e pleniluni, di villeggiature marine e montane, apprezzato da D'Annunzio che lo invita a perseguire il suo ideale artistico, lasciando da parte il lavoro, considerato più umile, di caricaturista.
Majani segue solo in parte il consiglio del vate. Tiene infatti sdoppiate con rigore le due carriere, sotto nomi diversi. Pittore classico con il suo vero nome, con quello d'arte di Nasìca diventa famoso disegnatore umorista, difensore delle tradizioni petroniane, cronista visivo di personaggi celebri e umili, di abitudini ed eventi notevoli, a partire dalla Grande Esposizione del 1888. Il nome Nasìca deriva da Scipione Nasica, console romano vincitore dei Galli Boi e fondatore di Castrum Nasicae, l'odierna Castenaso, a due passi da Budrio.
Animato da una profonda ammirazione per Giuseppe Garibaldi, alimentata fin da giovanissimo dai racconti del concittadino Quirico Filopanti, Majani è conquistato da Roma e dalla bohème romana dei pittori. Nel 1893 torna a Budrio e si fidanza con la pittrice e modella Olga Lugaresi.
Nel 1905 ottiene la cattedra di disegno di figura, cui fa seguito l'incarico per l'insegnamento di pittura all'Accademia di Belle Arti di Bologna (dal 1924 al 1937). Majani può allora dedicare maggiori spazi all'attività pittorica. Lascia la redazione de Il Resto del Carlino e sposa Olga Lugaresi. I contatti con il mondo dell'editoria restano saldi: fino alla metà degli anni Trenta collabora con Zanichelli, Cappelli, Formiggini e Mondadori e per molte testate tra le quali Novissima, l'Avanti della domenica, Il Secolo XX, il Corriere dei piccoli, oltre che per riviste umoristiche come Il Fittone, Il Giornale delle beffe e il settimanale satirico-politico Il Punto. E' coinvolto nella realizzazione delle illustrazioni del poema di Alessandro Tassoni La Secchia rapita.
Dal 1914 al 1943 insegna storia del costume alla Scuola professionale femminile Regina Margherita di Bologna, mentre a Budrio gestisce alcuni corsi serali per ebanisti ed edili .
Nel corso degli anni Venti, Majani continua a esercitare le diverse professioni di grafico, letterato, pittore e docente. A Bologna promuove conferenze a tema gastronomico coinvolgendo molti protagonisti della cultura bolognese.
Tra il 1935 e il 1936 pubblica due saggi sulla Vita bolognese nella caricatura per la Strenna annuale delle colonie scolastiche bolognesi.
Dipinge ritratti di Giuseppe Garibaldi e del concittadino Quirico Filopanti.
Nel 1937 va in pensione e va ad abitare a Casalecchio di Reno per trasferirsi poi, nel 1950, a Buttrio, in Friuli, vicino alla figlia Franca. Il 29 novembre 1958 muore la moglie e poco più di un mese anche lui.
Majani è sepolto a Budrio insieme con la moglie Olga Lugaresi.
Sito/minisito/altro: http://www.comune.budrio.bo.it/contenuti.php?id=115&ref=1&t=cultura
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