Originario di San Matteo della Decima, località a circa 10 km da San Giovanni in Persiceto, Gaetano Gandolfi appartiene a una famiglia di artisti molto attivi in Emilia nel secondo Settecento: il fratello Ubaldo insieme al quale conduce una fiorente bottega, il figlio Mauro e il nipote Democrito, anch'essi pittori.
Allievo presso l'Accademia Clementina di Bologna, si aggiudica numerosi concorsi nelle sezioni del ritratto e della scultura.
Trascorso un anno a Venezia nel 1760 e in seguito a soggiorni all'estero, ritorna a Bologna. Qui Gandolfi ravviva il virtuosismo accademico della tradizione barocca bolognese con il colorismo tiepolesco e mette in opera affreschi e tele in diverse chiese e conventi, prima fra tutti la Basilica di San Petronio.
Le sue opere, a carattere mitologico, storico e religioso, possono essere ammirate presso la Pinacoteca Nazionale di Bologna, ma sono custodite anche nei musei e gallerie d'arte di tutto il mondo, tra cui il Louvre di Parigi e il Metropolitan Museum of Art di New York.
Nel Chiostro Terzo del Cimitero Monumentale della Certosa di Bologna si può ammirare un monumento funerario intitolato a Gaetano Gandolfi, attribuito allo scultore Giovanni Putti.
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